Le 2 soluzioni per la Pulizia del disco.
La pulizia del vinile la possiamo dividere in due soluzioni, quella fisica e quella digitale. La prima è la pulizia togliendo polvere, macchie e quant’altro abbiamo lascito nei solchi, la seconda è quella di agire con dei software per togliere tutto quello che il “lavaggio” non è riuscita a togliere.
Sommario
Breve storia del disco
Prima di parlare di pulizia, facciamo una breve storia sul disco o microsolco. Prima del 1948, quando fu introdotto il “microsolco” realizzato in vinile, l’antecedente era realizzato in gommalacca materiale termoplastico e fragile, con solchi più grandi e con velocità di rotazione maggiori, 78 giri contro i 33 del “vinile” come viene tuttora chiamato. Le dimensioni e la velocità di rotazione del Long Playing che attualmente sono in circolazione, non sono le uniche che erano prodotte. Nella tabella sottostante una breve illustrazione dei più diffusi.
Pollici | Cm. | Giri al minuto | denominazione | durata in min. |
12 | 30 | 33 | Long playing (LP) | 15/20 (alcuni fino a 30) |
10 | 25 | 45 | EP 10 (extended play) | ca 8 |
7 | 18 | 45 | EP 7 (extended play) | ca. 6 |
L’EP10 era usato per avere una migliore qualità e usualmente usati per uso radiofonico.
La pulizia del disco
La pulizia fisica
Quella fisica consiste nel pulire il vinile fisicamente cercando di togliere polvere, impronte (il dito lascia una piccola patina di grasso) e quant’altro che il tempo, ma maggiormente la non curanza, ha lasciato nei solchi. Esistono delle “lavatrici” che lo puliscono con l’apporto di liquidi specifici ed analizzeremo in seguito queste attrezzature; per la sola polvere ci sono delle spazzole con setole fine e antistatiche che attirano la polvere del microsolco, vediamo quali:
Hama 116204
Questa spazzola antistatica in fibra di carbonio con manico in alluminio permette un’accurata pulizia dalla polvere.
Knosti – Kit Di Manutenzione
Questo kit permette una pulizia più accurata perché agisce con uno speciale liquido che insieme ad un’azione meccanica delle spazzole riescono a rimuovere anche sporco molto vecchio. L’efficacia è garantita dal “sistema di ammollo” che permette di sciogliere le ‘incrostazioni’. Il risultato è commisurato al “tempo di ammollo” e al numero di rotazioni. Si consiglia di ruotare il disco in entrambi i sensi affinché le spazzole agiscano meglio, poi deve essere posizionato su un supporto per poterlo far asciugare.
Pro-Ject VC-S2 ALU
Questo è un vero sistema di lavaggio professionale (ed anche costoso) lava il disco con un liquido speciale e poi viene aspirato da un braccio che rimuove il liquido e lo sporco disciolto. Il video allegato chiarisce il funzionamento.
Metodo Vinavil o colla vinilica
Per ultimo vi posso consigliare un metodo economico, che vi porterà via un po’ di tempo, ma efficace. Prendete il disco da pulire e lo mettete sul giradischi, fatelo girare e, prendendo un tubetto di colla vinilica (tipo Vinavil), la mettete sul vinile dall’interno verso l’esterno, poi con un pennello morbido la distribuite su tutta la superficie facendo una leggera pressione facendo sì che la colla penetri all’interno dei solchi. Fate asciugare la colla, ci vorranno delle ore, passerà dal colore bianco lattiginoso ad un trasparente. A questo punto prendete un lembo dal lato esterno e staccate la pellicola. La colla porterà via tutta la sporcizia che il disco aveva nei solchi.
Questa pulizia ha la sua funzione se il disco è recuperabile, ovvero non ha graffi, perché qualunque pulizia non li toglierà. Per recuperare un disco raro, dopo averlo ben pulito, lo andremo a convertire in digitale e così potremmo operare, con dei software adeguati, alla seconda pulizia.
La pulizia digitale
La pulizia e/o il ripristino consiste nel rendere il file audio consone alle regole di una buona registrazione professionale. Possiamo avere una registrazione di una vecchia incisione e nella registrazione sono comprensivi i “clic” dei graffi contenuti nel vinile o dei ronzii e la registrazione priva di dinamica; vecchie registrazioni provenienti da cassette audio o Vhs di reperti a cui siamo affezionati, ma dove l’audio ha un livello troppo basso o un volume non costante. La digitalizzazione dovrà essere effettuata con un campionamento il più alto possibile es. 192 kHz e 32 bit. perché permette una maggiore precisione nel taglio e nei trattamenti da effettuare.
I lavori da svolgere possono essere:
- Rimozione di clic e pop
- Rimozione di ronzii e crepitii
- Eliminazione del rumore di fondo
- Correzione dei volumi dell’audio con un ripristino della dinamica
Una curiosità “Analogica”! Quando il digitale non esisteva, la pulizia del disco (post lavaggio) per togliere i graffi si ripassava il disco su un nastro da ¼ di pollice, ovviamente 2 tracce, ad una velocità di 15 in/sec. (38 cm/sec.) o meglio a 30 in/sec (76 cm/sec). L’alta velocità, oltre ad avere la massima resa di qualità di registrazione, ci permetteva di individuare meglio il “click” del graffio così da poter effettuare un taglio fisico del nastro della sola parte del graffio. La zona del click veniva individuata e si segnava con una speciale matita bianca l’inizio e la fine e con un taglierino particolare si effettuava un taglio a 45° e tolto il nastro che conteneva il graffio si attaccavano le due parti con un nastro adesivo apposito (io usavo per comodità il BASF PB384) e così via si andava avanti fino alla fine.